©FrancescaPadovan_4129_lowNOSTRA ITALIA DEL MIRACOLO
uno spettacolo ispirato alla figura di Camilla Cederna

con Maura Pettorruso
drammaturgia e regia Giulio Costa
organizzazione a cura di Daniele Filosi
una co-produzione TrentoSpettacoli/Arkadis

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“Tutto m’indigna oggi, il processo di decomposizione sociale che attraversa il nostro Paese, il cinismo sprezzante dei nostri uomini politici… Da noi il nemico primo della libertà è il potere. Guai a chi perde la capacità di indignarsi. Chi non ha sdegno non ha ingegno”.

Le parole di Camilla Cederna, giornalista di costume e società dal fascismo in avanti, sono il punto di partenza di un insolito giro d’Italia fatto di tappe marginali, incontri imprevedibili, scalate e volate improvvise, in quell’eterno presente che fa da luogo comune all’articolo di giornale e al palcoscenico. Dalla guerra alla Liberazione, dal boom economico agli anni di piombo, dalle televisioni commerciali alle piogge acide, Camilla Cederna ci racconta una società che cambia a velocità impressionante; col suo occhio attento la registra, la descrive, la svela, attraverso immagini vivissime, spiazzanti e incredibilmente reali. E con un’ironia pungente e quanto mai scontata lascia affiorare qualcosa di più profondo, concreto e universale: l’Italia. O meglio, l’italiano.

 Il personaggio

Perché scegliere di parlare di e attraverso Camilla Cederna? Camilla è donna, pienamente e fieramente. Non si ‘traveste’ da uomo per aumentare la sua credibilità nel mondo ‘maschilista’ a cui appartiene (quello del giornalismo). È una donna ‘femminile’: si veste alla moda, è sempre truccata, pettinata, ingioiellata. Camilla è donna senza rinunce. Colta e raffinata, orgogliosa e sicura di sé, benestante e milanese, in anni caldi e pericolosi nell’Italia che cambia, Camilla sembra l’antitesi della donna rivoluzionaria che lotta nelle piazze. In realtà anche Camilla si arrabbia e si indigna, ma la sua arma è la penna, precisa, tagliente, affilata dall’intelligente occhio con cui osserva il mondo. Camilla è una giornalista senza mezzi termini. Giornalista per passione, per amore, per professione.

“Lo spettacolo – essenziale e rigoroso, semplice e sferzante come lo era la sua protagonista – ha dunque un duplice merito: non soltanto restituisce un ritratto efficace senza essere canonizzante di Camilla Cederna, ma fa rivivere un certo modo di intendere e di fare giornalismo che oggi pare tristemente dimenticato”.
Laura Bevione, Hystrio, luglio 2013

 “Una veloce e implacabile contro-storia d’Italia […] Un collage di frasi, suggestioni, freddure, aforismi, inchieste, disseminati nella miriade di articoli scritti dalla giornalista. Un raffinato percorso drammaturgico che si apre con l’eterno fascismo italiano […] Lo spettacolo vive di pochi elementi: una brava interprete e un bel testo possono bastare. La scelta registica di Costa, infatti, è di ridurre al minimo tutto […] Qui guida con sapienza l’attrice Maura Pettorruso verso una interpretazione quasi quotidiana, volutamente scarnificata, semplice. Lei […] svela grande umanità, raffinata femminilità e eleganti doti d’attrice”.
Andrea PorchedduLinkiesta.it,  18 marzo 2013

“Gli articoli di giornale vengono, infatti, prima recitati dalla Pettorruso e subito dopo (in alcuni casi contemporaneamente) piegati, strappati, gettati a terra, maltrattati, stropicciati e calpestati, sino a finire nel tritacarte […]. Lo spettatore viene portato alla consapevolezza che persino le acute testimonianze di Cederna cadono necessariamente nell’oblio e nel buio, ingoiate dalla rapidità del tempo che tutto distrugge […]”.
Enrico Piergiacomiteatroecritica.net, 25 marzo 2013

“L’ironia è la cifra stilistica scelta dal regista Costa […] Pochi gesti per dire che la parola scritta una volta pubblicata sparisce nell’oblio […] Parole spese per finire spesso dimenticate ai più e ora rivalutate con intelligenza da chi ha scelto di portarle sul palcoscenico dello Spazio Off, fucina di idee e progetti innovativi.”
Roberto Rinaldi, rumorscena.com, 2 aprile 2013

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